Festa della Liberazione - IC Barlassina

Festa della Liberazione

evento

25 Aprile 2022

Commemorazione del 25 Aprile

Cos'è

Seguendo il desiderio del CCR del nostro Istituto, quest’anno si è fatta la scelta di preparare le celebrazioni del 25 Aprile stimolando ogni alunno a elaborare un testo (prosa o poesia) di riflessione sui concetti fondamentali che costituiscono il senso più profondo della Festa della Liberazione. 

Tra i numerosissimi lavori pervenuti, tutti carichi di grande valore, lasciamo spazio ad alcuni testi delle varie classi che ci sono sembrati particolarmente significativi.

Alcuni di questi testi saranno pubblicamente letti dai ragazzi durante la cerimonia civile organizzata dall’Amministrazione Comunale nella mattinata di lunedì 25 Aprile.

Un grande grazie ai docenti e agli alunni che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa! 

 

La guerra, una parola che nessuno di noi vuole sentire. Questo termine può significare tante cose, tutte in senso negativo. Secondo me la guerra è una complicata lite, molto disastrosa, che può coinvolgere non solo due individui, ma un intero paese. Impossibile è capire il motivo per cui alcuni esseri umani devono combattere contro altri esseri umani innocenti, ma una cosa è certa, è veramente sbagliato.

Per finire, cito una frase di una persona speciale, Albert Einstein: “Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza guerra mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.”

NO ALLA GUERRA!

Tommaso Buratti,1B    

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POESIA SULLA PACE ☮

Pace? Cos’è la pace?

Sentita dire sembra una parola vivace 

e sentendo il suo significato

la felicitá è fondamentale

per capire la sua morale.

State attenti a rispettarla

per evitare che una  guerra venga a disturbarla.

Avete capito cos’è la pace?

Serenitá 

Felicitá

Solidarietá

e ognuno di  noi di mantenerla deve essere capace.

Fatima Tassawar, 1B

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Il 25 aprile celebra il sacrificio di molti uomini che decenni fa hanno liberato l’Italia e l’Europa intera dalla guerra, dalle discriminazioni e dall’ingiustizia. Quest’anno, però, il 25 aprile non sarà un giorno di festa perché a pochi chilometri da noi sta avvenendo una guerra che, come quella di un tempo, porta avanti discriminazioni e ingiustizia e colpisce i più deboli. Ancora oggi ci ritroviamo a sentire parole come nazismo, comunismo, guerra, rifugiati mentre chi ha liberato l’Europa nel 1945 si augurava di non sentirle più. Nel nostro piccolo, dobbiamo, noi ragazzi, prendere parte a un movimento di pace.

Carolina Cibin, 1C

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LE GUERRE SBAGLIATE

Non esistono guerre per la pace; non esistono guerre democratiche; non esistono guerre di libertà.

Non esistono nella guerra né vincitori né vinti: la guerra è distruzione, morte e sacrificio.

La pace è vita e speranza, è quell’arcobaleno di colori che ci rende tutti fratelli; è il ponte tra i popoli.    

Federica Piacentini 1C 

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Mauro grida alla libertà,

spera che qualcuno aiuterà.

 

Greta grida alla pace,

spera sia efficace.

 

Laura grida “No alla guerra”,

sperando nella pace sulla terra.

 

Leo grida al sacrificio,

sperando dia un beneficio.

 

Tutti vogliono la democrazia,

vivere in pace e armonia.                        

Andrea Bergna, 1D                

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Per me la pace è un mondo senza guerra e violenza dove si può essere liberi di far tutto: correre per il giardino con il cane, suonare, cantare…

La guerra spazza via tutto, spariscono i colori e il mondo diventa in bianco e nero,

 la paura regna sulle vite di tutti.

 Sara Vitiello, 1D

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Giorni sbagliati e mai senza reati,  

colpiti innocenti e bambini non più contenti  

fa male vedere chi soffre senza poter far niente  

basta sparare, basta soffrire, basta vedere persone morire 

le guerre portano solo morte e distruzione sacrificando vite e persone 

vorrei festeggiare veramente la fine di questa guerra opprimente  

e dire ad alta voce a chi mi sente: 

“ VIVA LA LIBERTA’”  

Luca Robusti, 1E 

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VUOL DIRE PACE

Giacciono fiamme nel cuore umano dove fumo son parole,

catastrofi sono fuoco che si propaga ovunque,

muro del cuore, grida di civili in preda a disperazione.

Il vento canta tra i palazzi deserti e soffocati dallo sguardo dei nemici.

Pianto dei bimbi sotto il tremore della guerra dove i genitori stringono le loro piccole manine.

La crepa della cattiveria si dilata come un fiume.

Ma nella tenebra e nel dolore una fiamma vivida e viva arde in eterno, si propaga e diventa un sole,

sotto di esso una colomba discende giù dal lucente cielo.

Vuol dire Pace

Ilaria Fusi, 1E

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La guerra è morte

che risuona forte

nelle strade desolate e 

nelle città abbandonate.

 

I soldati sparano alla gente

e neanche un pianto si sente,

ma solo silenzio

e tutto tace.

 

La pace è il bene più grande

che l’umanità

con le sue molte domande

fatica a realizzare

e ancora di più a desiderare.

 

Quanti sacrifici siamo disposti a fare

e la guerra fermare,

niente si ottiene senza sacrifici

ma non eravamo tutti amici?

 

 

Viva la pace

Abbasso la guerra

piange la Terra

piangiamo noi uomini

che con sacrifici minimi

possiamo in democrazia

portare la vittoria

per essere liberi,

senza bisogno di cadaveri

e spargere le loro ceneri.

Alessandro La Monaca, 2A

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Io sono un ragazzo di 12 anni, che credeva che la guerra fosse un ricordo del passato, da leggere nei libri di storia, da studiare oppure da vedere in un film.

Invece siamo nel 2022 e stiamo sfiorando la terza guerra mondiale.

Proprio per questo so di essere fortunato.

Sono fortunato perché:

Non ho scelto io di nascere qui.

Non ho scelto io  di NON essere sotto le bombe.

Non ho scelto io di vivere in un paese dove NON devo lottare ogni giorno per la mia libertà. 

Non ho scelto io di vivere in un paese democratico, un paese, l’Italia, che dà a tutti delle opportunità.

Democrazia avuta grazie ai sacrifici di chi la guerra l’ha combattuta per me e per noi.

Quello che posso fare, ora, nel mio piccolo, è celebrare questa libertà e ringraziare di averla, celebrare la democrazia e sperare che la pace torni presto, anche in Ucraina e in tutti i paesi in cui ora c’è la guerra.

Francesco Masi, 2B

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25 Aprile

Molte persone pensano che per ottenere la pace, quando sorge un problema, sia obbligatorio fare la guerra. Ma la guerra è il contrario della pace, facendo la guerra non si risolvono i problemi, ma se ne creano altri….. La pace non è l’assenza di guerra, ma è un periodo in cui tutti vanno d’accordo e i problemi si risolvono dialogando, senza arrivare alle maniere forti.

In una situazione del genere non si toglie libertà alle persone obbligandole ad avere una sola opinione comune a tutti: chi la pensa diversamente non viene imprigionato o ucciso e non è costretto a cambiare le proprie opinioni. 

Molte persone nel mondo sono ancora obbligate a combattere per salvare la propria vita o a sacrificarsi per le persone a cui vogliono bene. I partigiani che hanno salvato l’Italia dall’occupazione nazifascista hanno lottato per riprendersi le libertà che erano state loro tolte durante la seconda guerra mondiale. Queste persone hanno poi partecipato alla scrittura della Costituzione e al passaggio dell’Italia da Monarchia a Repubblica. In una Repubblica ognuno è libero di avere la propria opinione e di esprimerla votando per chi la rappresenta meglio.

Sara Morelli, 2B

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In queste ultime settimane, purtroppo, un argomento molto spiacevole di cui si sente parlare è la guerra in Ucraina.

Mi sono reso conto che la guerra non è più solo un argomento trattato sui libri di storia o che accade in luoghi a noi lontani, ma questa volta ci riguarda un po’ più da vicino.

In famiglia abbiamo iniziato a riflettere sulla guerra e soprattutto sulla pace, cosa che io davo per scontata, non rendendomi conto di quanto sia difficile per tutti i Paesi trovarsi d’accordo, a causa del potere e degli interessi economici.

Vediamo tutti i giorni il sacrificio della popolazione ucraina, che ha perso tutto e, nonostante ciò, sta continuando a lottare per la libertà del paese.

Il mio pensiero è che tutti i Paesi dovrebbero vivere in democrazia, senza dittature e senza che altri impongano il proprio potere e trovo assurdo che nel 2022, nonostante quello che ci siamo quasi lasciati alle spalle, anziché essere più uniti, ci troviamo ad assistere ad una terribile guerra. 

Tommaso Gerosa, 2C

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Quando c’è la libertà

ognuno può esprimere la propria identità.

E’ un concetto di grande importanza

che induce gli uomini alla fratellanza.

 

Un popolo che è in guerra

non è più libero nella sua terra.

Quando invece regnano la pace e l’amore

dal cuore sparisce ogni dolore.

 

Se rispettare la democrazia può essere un sacrificio

porta all’umanità un gran beneficio,

e lo spirito delle persone è sereno

fa intravedere all’orizzonte l’arcobaleno.

Sofia Vago, 2C

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La Festa della Liberazione in Italia si festeggia ogni anno il 25 aprile, giorno in cui si ricorda la Liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista, avvenuta nel 1945.

La libertà è un ideale che ancora oggi molte persone non hanno e che a tanti viene negato…

La guerra in Ucraina, come tutte le altre guerre avvenute nella storia, è voluta dagli uomini che seguono ideologie totalitarie che ignorano ogni diritto umano…. Ogni controversia tra nazioni dovrebbe essere risolta con il dialogo volto a raggiungere degli accordi,  per salvaguardare le persone più deboli e non combattere delle guerre inutili con armi che spesso coinvolgono e uccidono  persone innocenti. Pensare che quanto studiamo sui libri stia veramente accadendo nella realtà è inquietante e fa realmente paura. La situazione è drammatica, le famiglie si separano per salvare dalla morte i bambini e le mamme, mentre giovani uomini e padri sono costretti a combattere per difendere il proprio Paese. Tante persone innocenti hanno perso la vita durante i bombardamenti, tutto questo è triste e insensato. Penso che non possano esistere guerre giuste, non si cerca la pace facendo la guerra. L’educazione può essere l’unico modo per cercare di eliminare le guerre, bisogna formare le nuove generazioni alla cultura della pace, della solidarietà e al valore dei diritti umani.

Sofia Bellocchi e Aurora Valtorta, 2D

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LA GUERRA CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO

Che cosa può provare un bambino che rischia di perdere tutto per la guerra?

Immaginatevi, un giorno, di andare a scuola e studiare italiano, geografia e matematica, parlare con il vostro migliore amico e andare a mangiare un gelato. Il giorno dopo, a scuola, vi insegnano a scappare dalle bombe, il vostro amico se n’è andato e voi scappate in un bunker con il pensiero di non rivederlo mai più. 

Ognuno ha il diritto di non avere paura di  perdere tutto da un momento all’altro per un litigio tra Paesi; proprio per questo la Repubblica Italiana ripudia la guerra, perché nessuno debba provare tutto ciò.

Con la guerra che si sta svolgendo  ora sembra che tutte le battaglie passate non ci abbiano insegnato nulla… perché ci sarà sempre un bambino che soffre a causa degli adulti che non riescono a trovare un’alternativa alla guerra. La pace è l’arma migliore che abbiamo per sconfiggere la guerra.

MartinaTeston e Aurora Termini, 2D

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Piovono bombe sui grigi palazzi

vecchi, donne, bambini e ragazzi

vivono al buio nei bunker sotto terra

da quando è iniziata questa brutta guerra.

 

Gli uomini diventano soldati improvvisati

anche se non sono mai stati addestrati.

Nelle mani si ritrovano pistole

ma nel cuore pensano alla prole.

 

Dovevamo imparare dai nostri errori

ma continuano ad esserci gli stessi orrori.

Due guerre mondiali non sono servite

a insegnare all’uomo l’importanza delle vite.

 

Dobbiamo capire cosa è giusto o sbagliato

e non commetter più nessun reato.

Spero tanto che la mia generazione 

porti nel mondo una nuova rivoluzione.

 

Solo pace sulla terra

mai più guerra.

 

Nicolas De Maddalena, 3A

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DEL COLORE SBAGLIATO

 

Negli ultimi giorni vedo intorno a me molte bandiere arcobaleno con al centro una scritta bianca: pace.

Cos’ è la pace per voi? 

E’ quando due amici si calmano dopo una litigata? O è un paesaggio senza rumore, in silenzio?

Oppure, per voi, la pace è la fine della guerra in Ucraina. Lasciate che vi ponga questa domanda: se quella guerra finisse, ci sarebbe la pace che osannate? Sì? 

E il bambino siriano al quale oggi hanno distrutto la casa? Anche lui sarà in pace? O la ragazza in Afghanistan che oggi ha sfiorato un proiettile. Anche lei avrà la pace? Se questo conflitto in Ucraina finirà, vi sfido ad andare da loro e dire che la guerra è finita.

E quindi io mi chiedo: in quanti sapevano che quello in Ucraina non è l’ unico conflitto caldo? In quanti avevano la bandiera “pace” già in casa, in bella vista, e non hanno aspettato bombardamenti sull’ orlo della terza guerra mondiale per comprarla su Amazon?

La guerra c’ era già e lo sapevate. Ma  la credevate lontana, un continente di distanza vi bastava per poterla ignorare. Avete aspettato che arrivasse qua da voi per trasformare il vostro profilo Instagram in una  luminosa bandiera arcobaleno?

Vi basta una bandiera per sostenere la vostra pace? In Italia abbiamo istituito una giornata, il 25 Aprile, per ricordare la conquista della libertà che ha permesso al nostro Paese di vivere in pace. Una pace lunga e duratura, costata migliaia di vite che hanno dipinto di rosso questa parola e hanno occupato con quello stesso colore un terzo della nostra bandiera.

Quanto sacrificio costa la pace, in questi giorni lo stiamo vedendo, in Ucraina e in tanti altri Paesi che lottano per essere liberi. 

Allora vi chiedo per favore, prima di scrivere su un cartello o di postare un tweet, di pensare alle 4 lettere che state scrivendo e di non sottovalutarne l’ importanza.

 

Quindi per favore, fatelo.

Ricolorate la scritta pace.

 

Letizia Romeo, 3A

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25 Aprile

 

Fu la guerra 

È la guerra 

Furono invasioni, distruzione, 

bombardamenti e dittature 

Furono migliaia di morti, 

sacrifici, povertà, e sofferenza.

 

Poi fu la LIBERTÀ, la PACE, e L’ITALIA

 

E ora? 

Ora è la guerra 

è invasione, è distruzione 

è morte. 

Dov’è la PACE? Dov’è la LIBERTÀ?

 

25 Aprile 

non sei solo un giorno rosso sul mio diario 

sei storia, sei memoria. 

Aiutami a capire l’OGGI.

 

Luca Colombo, 3C

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Fortunatamente, vista la mia età, non ho dovuto vivere l’esperienza della guerra. Però, avendo studiato la guerra e con le immagini dell’Ucraina che appaiono sempre più frequentemente, posso capire quanto dolore, quanta morte e sofferenza porta. 

I motivi che possono scatenare la guerra sono diversi. Di solito c’è sempre un pretesto, che chi governa utilizza come motivazione per dare inizio a una vera e propria tragedia.

Mi fa male vedere gente che sopravvive negli scantinati per non morire sotto le bombe;

mi fa male vedere un popolo che scappa dal proprio Paese per cercare di non morire sotto le bombe;

mi fa male sentire storie di famiglie divise tra chi combatte e chi attende il loro ritorno, sotto le bombe;

mi fa male vedere che il mondo attivi gigantesche macchine della solidarietà solo per alcune guerre, mentre per altre si fa ben poco, o per lo meno, questo è quello che la TV mi fa percepire.

Il 25 Aprile si festeggia la liberazione dal nazismo e dal fascismo in Italia, avvenuta nel 1945. 

Da quel momento è iniziato il percorso che ha portato l’Italia a diventare una democrazia.

Purtroppo in troppi Paesi del mondo non c’è ancora nessun 25 aprile da festeggiare, perché la democrazia è un lontano miraggio.

Matteo Bodini, 3C

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Passiamo ore ed ore a studiare sui libri di storia 

E quando vinciamo una guerra gridiamo “Vittoria!”

Ma la guerra è atroce, violenta, porta distruzione e morte. 

E noi esultiamo felici per questa malasorte.

C’è chi scappa e chi invece non fa in tempo, 

Ma continuiamo a fare la guerra come passatempo. 

La guerra lascia indelebile la sua traccia,

Non pensa ai bambini a cui brontola la pancia.

La guerra non ha pietà, non sente il loro cuore battere forte sotto le bombe,

Aspettando la pace     

 

 Martina Bombelli, 3E

Destinatari

Alunni della Scuola Secondaria

Costi

Evento Gratuito

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